Close

BREVE E’ MEGLIO

Per ascoltare invece di leggere:

E’ in corso al teatro Tordinona la XXI edizione della rassegna Schegge d’autore, dedicata ai “corti” teatrali.

Sono certamente di parte perché collaboro “gioiosamente” con il teatro romano Tordinona e con il suo direttore Renato Giordano da più di un anno, ma mi pare che, oltre che lodare la longevità di questa manifestazione e l’eroica resistenza di coloro che la tengono in vita, si debba celebrare l’idea di fondo.

Antesignano scopritore di un genere oggi sempre più diffuso, Renato Giordano ha colto una delle fondamentali necessità del teatro contemporaneo: adeguarsi ai ridotti tempi di attenzione da parte del pubblico, che difficilmente ormai regge la durata di una tragedia greca o di una commedia goldoniana. Non è però solo una questione quantitativa, ma anche qualitativa. E’ vero che il web sta sempre più conformando le nostre funzioni mentali alla velocità tecnologica di connessioni in pratica istantanee. Ma chi dice che questo sia una disgrazia? Velocizzandosi, le nostre ricerche e le reazioni a quanto sperimentiamo nel mondo virtuale e reale, stanno producendo nuove forme mentali, non solo improntate a una maggiore rapidità ed efficienza, ma anche capaci di creare connessioni inedite e di sviluppare nuove idee, forse addirittura nuove metodologie di pensiero. La facilità di sintesi è uno dei primi meravigliosi effetti di questa tendenza: la sintesi ci avvicina alla poesia, ci aiuta a individuare l’essenza delle cose e delle persone, liberandoci dalla pesantezza di inutili orpelli e di verbosi commenti.

Insomma il corto teatrale sta al teatro classico come un messaggio whatsapp…. sta a una lunga lettera scritta con penna a inchiostro su carta uso mano, imbustata e inviata tramite ufficio postale. Che una scelta non escluda l’altra, ovviamente, ma è giusto essere consapevoli di entrambe le possibilità.

A proposito di lettere: scrivendo a un amico, il grande Giosuè Carducci si scusava di avergli inviato una missiva lunga… non avendo avuto il tempo di scrivergliene una più breve!

La sintesi è faticosa: la brevità è la spremuta di arancia di contro al frutto con tutta la buccia e i semi. E’ giusto amare anche il frutto intero, beninteso, ma è anche bene considerare con cautela chi ci comunica qualcosa con dieci parole quando gliene basterebbero due. La sintesi mette alla prova la sincerità e la consistenza del messaggio. Chi non ha niente da dire potrà nascondersi più facilmente dietro tante parole che dietro una frase stringata.

Grazie dunque all’équipe del Tordinona per alimentare questo genere teatrale squisitamente contemporaneo che asseconda le naturali evoluzioni del nostro tempo senza arroccarsi nella sterile fedeltà a formule classiche, ma che al contrario ci accompagna (forse!) verso il teatro di domani: meno snob, più immediato, più facile e più vicino ai bisogni della gente. Di tutta la gente.

 

2 ottobre 2024

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *