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UNA STRANA CECITA’

Per ascoltare invece di leggere:

Pensavo, giorni fa, alla mia personale dimestichezza con il mondo della finzione, avendo a che fare da tempo, per lavoro, con attori e gente di teatro: in palcoscenico tutto è finto ma niente è falso, sosteneva Cicerone. E infatti non c’è niente di più autentico di personaggi immaginari, protagonisti di opere letterarie o teatrali. Perché diversamente ci affezioneremmo così tanto a Renzo e Lucia, a Giulietta, a Anna Karenina etc? Perché nel mentre, tramite gli attori che li impersonano, ci rappresentano il loro dramma, sono sinceri, e mille volte più di noi: ci dicono espressamente che stanno fingendo, dichiarano costantemente la loro natura fantastica. Noi gente reale, al contrario, mentiamo sapendo di mentire, e occultiamo le nostre bugie per una infinità di ragioni. Dunque si potrebbe chiosare Cicerone: se in palcoscenico tutto è finto e niente è vero, nella vita di ogni giorno tutto è reale ma niente è autentico.

L’irruzione delle nuove tecnologie sta esasperando questo meccanismo: oltre a noi, adesso fingono anche i Software. Ci danno un aiuto decisivo a potenziare le nostre bugie, i nostri sogni, i nostri desideri, le nostre aspirazioni più segrete. Il che non sarebbe del tutto un male, come sempre, se non che uno degli effetti collaterali di questa novità è che finiamo tutti per non capire più che cosa è vero e che cosa è finto. Quando nel web si impastano le fantasie di tutti, insieme a residui di informazioni autentiche, il panorama è una nuova, più perfezionata e cinica Babele. Il confine è perduto: possiamo ritrovarci a credere vere notizie false, così come a non prendere sul serio dati allarmanti, tra i troppi stimoli che ci circondano.

Risultato. Una annoiata indifferenza a tutto. Quando tutto può essere, niente è più, niente più veramente accade, perché tutto si assomiglia e si equivale, in una verosimiglianza omogenea e inoffensiva.

E perfino l’autenticità di personaggi dichiaratamente immaginari finisce per lasciarci tiepidi. Il loro punto di forza -l’essere creature di fantasia-  finisce per indebolirli ai nostri occhi: saperli davvero inesistenti ce li rende alieni. Neppure Re Lear e Paperino ci servono più. Tutto il resto ha già acceso le nostre fantasie e continuerà ad accenderle e a moltiplicarle.

Mancando il confine tra luce e tenebra, le penombre e i fantasmi sono diventati superflui. Ma attenzione: pienamente illuminata, la realtà diventa abbagliante e ci costringe a chiudere gli occhi, cercando sollievo nel buio. Quando vediamo troppo, indifferentemente al di qua e al di là del vero, finiamo per diventare ciechi.

 

 

13 aprile 2025

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