Close

E’ ARRIVATA LA BUFERA

Per ascoltare invece di leggere:

Sorpresa, incredulità: la Commissione Europea ha presentato la bozza della nuova Strategia di Preparazione dell’Unione. Ma preparazione a che? Alla Pasqua, alla villeggiatura, alle prossime elezioni, a un cambio ai vertici? All’introduzione dell’ora legale? Già la parola “preparazione” suona ambigua, da un lato frizzante di aspettative, dall’altro foriera di minacce. E’ il nostro caso. L’obiettivo di tale programma è prevenire e rispondere a pericoli quali tensioni e conflitti geopolitici, minacce ibride e cybersecurity, manipolazione e interferenza di informazioni straniere, cambiamenti climatici e catastrofi naturali…. Manca solo la previsione di un attacco alieno. La parola decisiva però non compare da nessuna parte, ciò che rende il segnale ancora più chiaro nella sua pretesa di “normalità”. Prepariamoci alla guerra.

Ci salva solo il fatto – per modo di dire – che l’Unione non ha i mezzi per dichiararla, ma solo per subirla.

Ora, se, per parlare chiaro, l’eventualità di un conflitto sta diventando così concreta, appare puerile, se non patetico, lo schema preparatorio, basato sul ricorso diretto alla responsabilità della popolazione. Chiamata in buona sostanza a difendersi da sé. Mercoledì scorso la commissaria europea per la gestione delle crisi ha raccomadnato, in un video, la preparazione appunto della “borsa della resilienza”. L’elenco degli oggetti è emblematico!

Documenti di identità conservati in una custodia impermeabile, Acqua potabile, Torcia elettrica, Coltellino svizzero (ma la Svizzera fa parte dell’Unione?), Fiammiferi e accendino, Medicinali essenziali, cibo in scatola a lunga conservazione, Contanti (“perché in piena crisi la carta può diventare solo un pezzo di plastica”, ha detto – invece i contanti no, non diventano solo pezzi di carta ), Power bank per ricaricare il cellulare, Radio portatile per ricevere informazioni anche senza internet, e perfino un mazzo di carte, “per passare il tempo e mantenere la lucidità”.

Qua si fa sul serio. La commissaia europea per le crisi non ha pensato che anche la radio potrebbe risultare inutile nell’eventualità che non ci sia più nessuno a trasmettere niente. Pe rnon parlare della Power Bank se la paventata catastrofe naturale comportasse un black out senza ritorno.

Brividi gelati corrono lungo le schiene. Siamo come bambini improvvisamente lasciati soli a casa dai genitori e che, per tamponare la paura dell’abbandono, inscenano la difesa dall’attacco di un indefinibile Nemico… allestendo fortini immaginari tra un divano e una montagna di cuscini.

L’unione europea non dispone né di divani né di cuscini, non ha eserciti né strategie comuni, ha solo il nucleare di Macron e allora ci invita a preparare lo zainetto.

Parlando delle precarie condizioni di salute del papa, il segretario di stato Parolin, altro specialista di indoratura di pillole, si è inventato la locuzione “magistero della fragilità”. L’espressione calza perfettamente per tutto l’Occidente. Davvero dovrebbe essere istituito il Nobel dell’Ipocrisia. E allora se la batterebbero Parolin e la commissaria europea per la gestione delle crisi.

Siamo seri e guardiamo seriamente la realtà. Mamma e  papà ci hanno lasciati soli a casa. E’ la prima volta. E’ ora di capire dove si trova la Nutella. Scateniamoci ragazzi. Potrebbe darsi che prima del loro ritorno, se mai torneranno, saremo stati capaci di costruire l’astronave che ci porterà al sicuro su Marte. Perché giusto lì potremo cavarcela. Ovviamente armati del nostro zainetto.

 

29 marzo 2025

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *