E’ nell’esperienza di tutti noi essere riportati indietro, violentemente, a episodi o periodi del passato, grazie a un profumo o a un odore. Proust viveva questi struggenti ritorni piuttosto grazie a un sapore (la famosa madeleine in Alla ricerca del tempo perduto), ma non c’è bisogno di essere romazieri o poeti per alimentare la memoria per via olfattiva. In questa piccola raccolta di poesie ho raccontato un po’ della mia vita attraverso odori e profumi inequivocabili, inestirpabili dalla memoria. Edito nel 2025 dalle coraggiose Edizioni Progetto Cultura, e con una prefazione di Letizia Leone, il libretto offre un campionario di spunti olfattivi molto ben circostanziati, forse non da tutti condivisibili: il ligustro dell’inizio estate così diffuso sulla collina di Monte Mario a Roma, il cemento fresco delle palazzine nuove degli anni sessanta, il piombo degli anni di piombo, il mix di latte e borotalco sulla pelle del neonato, l’acqua di colonia di mia mamma. E così via. Attraverso un profumo, possiamo mettere in moto un pensiero.