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LA DEMOCRAZIA DELL’ASSOLUTO

Per ascoltare invece di leggere:

La “dittatura del relativismo” (espressione di papa Benedetto XVI) sarebbe come dire “la metafisica dell’antimetafisica”. Chi distrugge valori, fa della distruzione del valore il proprio valore. Cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia. Ma ciò che è buttato fuori dalla porta rientra sempre, prima o poi, dalla finestra. Sempre con qualcosa di ineffabile avremo a che fare.

Papa Leone ha sconvolto i relativisti venerdì scorso, ricevendo il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, affermando che la famiglia è fondata sul rapporto fra un uomo e una donna. Un’affermazione fin troppo lapalissiana. Da papa, che cosa avrebbe dovuto dire? Un amico omosessuale, fortemente risentito, ha detto che non ascolterà più questo papa. Come se avesse restaurato chissà quale medioevale istituzione ormai superata dalle simpatie progressiste-arcobaleno del suo predecessore.

Ma non è così. L’amico omosessuale è stato ingannato da un’informazione fuorviata e fuorviante. Al di là delle colorite, nonché spesso contraddittorie espressioni di Bergoglio, in quelle rare circostanze in cui ha parlato da papa, ha ripetuto la stessa identica verità (tale è secondo la dottrina cattolica). “Nella Chiesa e nel mondo c’è un forte bisogno di riscoprire il significato e il valore dell’unione coniugale tra uomo e donna su cui si fonda la famiglia”. Cito a caso un discorso di Francesco del 27 gennaio 2023, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Rota romana , trovato dopo una sommaria ricerca tematica sul sito www.vatican.va, che chiunque può ripetere chiedendo che cosa ha detto papa Francesco sul tema della famiglia. In quelle rare, episodiche circostanze in cui ha parlato da papa, Bergoglio ha ripetuto la stessa ovvietà ribadita da Leone. Solo che i portabandiera del relativismo hanno nascosto la polvere sotto il tappeto. Si sono ben guardati dal rimarcare certe affermazioni così come dal condannarle.

Il celebre “chi sono io per giudicare” che ha fatto di Bergoglio il portavoce del controvalore della liquidità di genere, certamente se lo chiede anche Leone XIV. La differenza è che si astiene dal domandarselo pubblicamente, così come si astiene dal concedere selfie.

Il papa mediatico invece si è fatto trascinare qua e là dalla corrente del non-pensiero, contribuendo di fatto a estendere i confini del relativismo dell’occidente, ma lasciando drammaticamente scoperto il bisogno di certezze. Che saranno anche indigeste ad alcuni, ma che manifestano comunque, comunque la pensino e nonostante non la avvertano, l’esigenza da parte di tutti, di punti fermi. Che siano anche da avversare o criticare, ma perlomeno in nome di argomenti solidi, non di slogan.

Alla dittatura del relativismo è ora che subentri l’onesta, rispettosa democrazia dell’Assoluto. Non dell’assolutismo. L’Assoluto, nonostante le apparenze, è molto democratico. Se non ti piace, puoi evitarlo e andare dove ti pare. Non però piegarlo ai tuoi gusti e ai tuoi bisogni.

 

 

19 maggio 2025

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