Per ascoltare invece di leggere:
Tutti applaudono al via libera dato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri allo schema di disegno di legge intitolato “Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza sulle donne”.
Questo nuovo Disegno di Legge introduce il reato specifico di femminicidio nel Codice Penale, con pene più severe per rafforzare la tutela delle vittime di violenza di genere.
Il reato di femminicidio viene così formalmente inserito nel Codice Penale. Viene punito con l’ergastolo chi uccide una donna per motivi di discriminazione, odio di genere o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà.
Domanda: ma noi donne non eravamo in lotta per la parità di trattamento con gli uomini?
Altra domanda: nessuna si sente discriminata per un’aggiunta così “di genere” al codice penale? A nessuna, a nessuno questa aggiunta appare ancora più discriminatoria? Nessuna, nessuno è infastidito da questa norma come l’antica abitudine di cedere il passo a una signora?
Perché il cosiddetto femminicidio dovrebbe valere di più – essere punito più severamente – di un maschicidio, di un infanticidio, di qualsiasi altro omicidio per futili motivi? E poi vorrei mi venisse presentato chi uccide una donna per odio di genere, per il semplice fatto che sia una donna. o vorrei incontrare. Magari riuscirei a convincerlo del contrario.
Non era sufficiente l’articolo 575 del codice penale per il quale “chiunque cagiona la morte di un uomo e’ punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno”? Forse che l’espressione “morte di un uomo” esclude dal codice penale “chiunque cagiona la morte di una donna”?
E fortuna che il provvedimento è stato proposto, tra l’altro, dal ministero per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa!
Le leggi ci sono, basterebbe applicarle. Invece che moltiplicarle. Perpetuando di fatto la discriminazione di genere, cercando di coinvncere la gente dell’esatto contrario.
Senza contare che chiunque sia capace di uccidere una donna -come spesso accade per degenerazione di ordinari maltrattamenti, per gelosia, per puro desiderio di sopraffazione o di dominio etc,- come ugualmente chi uccide un uomo, un vecchio, un bambino, un cane, un marziano per qualsiasi ragione, non sta certo a fare il calcolo di quanti anni si potrebbe aggravare la sua pena, se condannato. Chi è capace di uccidere una donna è capace di uccidere chiunque.
Donne, svegliatevi: il mito della parità sta diventando un grimaldello per incantarci ancoraL’ un altro po’. Unica differenza: un tempo ci bastava un mazzo di fiori e un invito a cena. Oggi ci facciamo sedurre da un disegno di legge. Vuoi mettere?
10 marzo 2025