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QUANDO LE NORME SONO TROPPE

Per ascoltare invece di leggere:

Un paese con tante leggi è un paese più o meno civile rispetto a un paese con poche leggi? Certo, la civiltà si misura col diritto: senza regole si vive nell’anarchia e nel caos. Eppure… Eppure l’esagerata proliferazione di norme e regolamenti sottolinea inevitabilmente l’incapacità da parte di una comunità di autoregolarsi. La quantità delle regole è inversamente proporzionale all’autodisciplina. Più regole, meno senso civico.

Giungo a questa conclusione dopo le notizie che sono arrivate in questi giorni quasi in simultanea e che hanno consolato tante persone. Nuova legge sull’occupazione abusiva delle case, con pene severe per chi si stabilisce illegalmente presso il domicilio altrui: l’articolo 634 bis introduce una nuova fattispecie di reato penale, prevedendo da 2 a 7 anni di reclusione. 

Novità anche per medici e ospedali. Fino a cinque anni di carcere e multe fino a 10.000 euro per chi danneggia le strutture sanitarie. E’ stato introdotto anche l’arresto obbligatorio in differita per aggressioni ai danni del personale e nuove linee guida per la videosorveglianza. Misure formalizzate in un decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.

Ci sarebbe da esultare, invece mi allarmo. Se è vero che il diritto rispecchia con ritardo i problemi di uno stato, cercando di apportarvi una soluzione, è inquietante che alcuni reati (furto, violenza, aggressione etc) debbano essere meglio specificati dal legislatore con riferimento a un contesto specifico (nei due casi citati, la proprietà di un immobile e i rapporti medico/paziente).

Se si specializza il reato, non vuol dire tanto o non solo che va specializzandosi la pena prevista, ma che si sta “perfezionando” la perversione umana, il livello di inciviltà.

Perché sentiamo il bisogno di tutelare maggiormente i proprietari di case da occupanti abusivi? Perché c’è la necessità di punire in modo particolare chi aggredisce medici o infermieri o violenta o uccide una donna?  Perché non bastano al codice penale i reati di furto, aggressione fisica, omicidio? Perché queste varianti normative?

Evidentemente perché la stessa funzione del diritto si va indebolendo. Perché l’apparato giuridico esistente non arriva quasi mai a fungere da deterrente. La domanda è se una migliore definizione di alcuni reati (e la minaccia di pene più forti) possa davvero scoraggiare chi è portato a compierli. Chi  fino a ieri è portato a disinteressarsi delle norme.

Molte norme, troppe norme indicano un affanno del sistema: aumentarle non potrà che incrementare l’affanno, preferendo un approccio punitivo a un programma di educazione al civismo e al rispetto degli altri. Molte norme, troppe norme confermano che la civiltà sta scivolando nella barbarie. E che preferiamo tentare di reprimerla piuttosto che provare a educarla.

Insomma più norme sono indizi e conferme di una a-normalità dilagante. Più norme, a dispetto dei cultori di una falsa uguaglianza per cui niente è anormale, sono indizi del fatto che invece abbiamo ancora bisogno di normalità. E che non è normale che qualcuno usurpi la casa di un altro. Così come non è normale che un medico venga aggredito solo perché dà al paziente una cattiva notizia.

In questo caso la legge, oltre a proteggerci in teoria dall’illegalità, ci ricorda quanto è precario l’equilibrio di una civile convivenza.

 

1 ottobre 2024

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