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SFIDA IN CHE SENSO

Per ascoltare invece di leggere:

Al primo giorno dell’edizione 2024 di “Più libri”, la nota manifestazione libraria romana, abbiamo presentato la collana Armando “La sfida. IA versus IU”, ideata dallo stesso editore di Armando, Enrico Iacometti. Uomo di mare in gioventù, ha continuato a navigare nel mare magnum dell’editoria, che ha attraversato i più diversi climi e maremoti dalla metà del secolo scorso ad oggi. Formatosi alla Garzanti e alla scuola di Armando Armando, di cui poi ha rilevato il marchio e la stessa casa editrice, Iacometti è un interprete attento dell’attualità e delle esigenze del pubblico. Dopo avere ideato una serie di prodotti di successo (uno per tutti, le celebri “garzantine”) nonché lo stesso appuntamento dicembrino della capitale riservato alla piccola e media editoria, continua a sfornare idee, fra cui questa singolare sfida tra intelligenza artificiale e intelligenza umana che caratterizza la collana in questione.

Ultima generazione del famoso format delle interviste impossibili, la sfida introduce per così dire un terzo incomodo fra l’autore di oggi e il personaggio del passato con cui l’autore contemporaneo immagina di conversare: ChatGPT risponde appunto per quest’ultimo, chiamando a raccolta tutti gli sterminati dati a sua disposizione, fermo restando che l’intervistatore torna in campo alla fine per verificare e nel caso emendare le risposte fornite.

La presentazione della collana ha dato vita ieri a un vivace dibattito non tanto sull’idea editoriale, quanto sul confronto, sulla sfida appunto fra noi e le macchine. Gli accademici presenti (Gamaleri, Pezzimenti e Regni) autori delle prime tre interviste in catalogo, rispettivamente a Marshall Mc Luhan, a Karl Popper e a Maria Montessori, si sono spontaneamente divisi nella fin troppo nota ormai bipartizione ideologica: apocalittici o integrati? Una netta prevalenza degli integrati (che faremmo meglio a definire ottimisti) ci fa ben sperare che le intelligenze artificiali rimangano sempre più a nostro servizio piuttosto che iniziare a esercitare una irreversibile tirannia sul genere umano.

Tornando alla collana, i vivaci interventi del pubblico hanno posto una questione decisiva: al momento ChatGPT, sostituendosi all’interlocutore in questione, fornisce nelle interviste impossibili risposte piatte, convenzionali, enciclopediche e stereotipate. Facilmente criticabili e integrabili con un decisivo apporto pensante umano. Ma è da credere che nel giro di pochissimo tempo il meccanismo evolverà a favore di elaborazioni maggiormente critiche e articolate. I libri di oggi invecchieranno presto, dunque? In un certo senso dobbiamo augurarcelo, ipotizzando che gli affascinanti software di oggi possano diventare sempre più capaci di apprendere e dunque di fornire valutazioni via via più complesse.

Del resto l’Intelligenza Artificiale resta comunque figlia dell’Intelligenza Umana, sulla quale si è modellata e continuerà a modellarsi in maniera sempre più performante. Ma questo non comporterà il rischio di dialogare sempre più solo con noi stessi, o con nostri derivati, come in uno specchio, illudendoci invece di interagire con qualcun altro? Anche se ci illudiamo di dialogare col mondo, di viaggiare nel tempo e nello spazio, di fronte a uno schermo, restiamo soli. Lo siamo già, lo saremo sempre di più.

La vera sfida sembra dunque essere questa: ricordarci sempre e comunque del mondo autentico, di carne e sangue, alle nostre spalle.

 

5 dicembre 2024

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