Per ascoltare invece di leggere:
Strada di città. Rombo di tuono. Mi volto: Porsche 911 cabrio ovviamente cappotta aperta. Meraviglia della tecnica, dell’estetica , seducente richiamo a iconici set cinematografici e inequivocabile status symbol.
Chi è alla guida?
Uno con la testa bianca, ovviamente. Scendi un po ‘ più giù e, se hai la fortuna di una sosta al semaforo, cogli i particolari. Al collo ha una pashmina ostentatamente colorata, sugli occhi un paio di prestigiosi ray-ban rigorosamente vintage, e le mani poggiate al volante sono infilate in guanti di pelle mezza dita. E’ uno che è arrivato. Deve avere fatto i soldi, realizzato il sogno della sua vita, addobbarsi da divo e così mostrarsi in giro. Forse sta andando a prendere una sua “amica” per portarla al mare, e lì, tra vitelloni attempati come lui, proseguire lo show.
Beato lui che presumibilmente non coglie la malinconia che lo circonda: la giovinezza per lui è arrivata troppo tardi. Ma la giovinezza arriva sempre troppo tardi, quando ormai non sai più che fartene, oppure quando ti trasforma nella patetica replica di quel te stesso che sognavi di diventare.
Chi cià il pane non cià i denti e chi cià i denti non cià il pane, diciamo a Roma, con crudele lucidità. Non vedrai mai alla guida di un’auto simile un ragazzo intorno a trent’anni, a meno che non l’abbia rubata al padre per un giretto ricognitivo. Ma normalmente i figli di papà sono annoiati di tutto, anche delle auto iconiche dei padri. Senza contare che in genere i vitelloni attempati neppure ce li hanno, i figli.
Ma torniamo alla giovinezza. (Ammesso che sia possibile tornarvi). O cogli l’attimo, o conviene lasciar perdere. Realizzare il sogno dei vent’anni quando ne hai superati sessanta è un controsenso, una ridicola rivincita sul tempo che è passato, una magra consolazione, una corsa inutile dietro a una stagione ormai inafferrabile.
Non voglio criminalizzare gli ultrasessant’anni alla guida di auto sportive. Guidare un’auto scoperta per bearsi del sole in faccia e del vento nei capelli è roba da cinema o da rampanti giovanotti di Montecarlo. Qui da noi, tradisce spesso solo il patetico sforzo di far finta di niente. E’ vero, come diceva Picasso che a quarant’anni si diventa finalmente giovani. Solo che, aggiungeva, è comunque troppo tardi. E dentro questo “ritardo”, se si hanno ancora energie disponibili, ci sarebbe ancora tanto altro da fare che mascherarsi da ragazzi.
1 novembre 2025
In foto: James Dean alla guida della sua Porsche insieme al meccanico Rolf Wutherlich.
