Per ascoltare invece di leggere:
Scusa non richiesta, accusa manifesta. A volte le scuse, intese come giustificazioni, prendono la forma di motti di spirito, di battute esageratamente sottolineatorie di una gaffe che abbiamo compiuto: più ci prendiamo in giro più ribadiamo la nostra consapevolezza dell’errore e ci aspettiamo così di essere perdonati con un sorriso.
In cinema il “blooper” o “papera” è un errore imprevisto durante le riprese che, anziché essere tagliato, viene mantenuto nel prodotto finale e diventa leggendario quanto e più del film. Durante le riprese del quarto episodio di Star Wars una comparsa che impersonava un soldato imperiale batté la testa su una porta scorrevole: un errore divenuto talmente iconico che George Lucas decise, nelle varie riedizioni del film, non solo di non tagliarlo, ma di aggiungere un suono per enfatizzare l’effetto.
Ho un paio di amici gay che non fanno che sottolineare, esibendoli, enfatizzandoli i propri gusti sessuali. Ad ogni occasione, con battute spesso grevi, allusive, come un continuo promemoria della loro appartenenza al “terzo sesso”.
Ragazzi, non ce n’è bisogno. O meglio non ce n’è più bisogno.
L’omosessualità non è un blooper, un errore o una gaffe. Oramai è stata ampiamente sdoganata. Se i primi a non esserne convinti siete voi, siamo messi male.
Se la ribadite in continuazione come una bandiera, come una vittoria sul mondo, è come se non aveste altro di cui andare fieri in quanto persone, indipendentemente dalle vostre preferenze.
“Se te la metti o te la levi, quella blusa, non mi fa nessun effetto”. Battuta scortese e superflua – che voleva essere spiritosa, seguita infatti da una risata – di un lui a una lei. A ribadire, da parte di lui, il solito concetto, che le donne gli sono indifferenti. Ce ne faremo una ragione. A me per esempio sono indifferenti gli uomini superficiali, ma non per questo perdo fiato a ribadirlo in continuazione.
So che c’è una giustificazione a questo esibizionismo senza tregua: lo stress psicologico che le persone omosessuali avranno certamente subito nell’età evolutiva, quando a fatica andavano emergendo le loro tendenze in un periodo storico in cui ancora tali tendenze erano oggetto di scherno, dileggio quando non censura da parte di educatori e famiglie. Lo immagino, ma oramai siete adulti. Faticosamente voi stessi, “premiatamente” voi stessi, avete superato fino qui condizionamenti e persecuzioni: complimenti! Conquistate allora l’eleganza della normalità. Quella autentica, non affettatamente esibita. Una… “normalità davvero normale” che parta da voi stessi. Dalla vostra sincera convinzione di non essere errori, come magari vi hanno fatto credere in passato. In fondo “nessuno -ma proprio nessuno!- è perfetto”…
6 luglio 2025
Antonino D'Anna
Una volta, durante una discussione professionale, un tale mi disse che: “Io sono gay e non sono stato valorizzato come tale”. Gli risposi che per quanto ne sapevo io gli articoli si scrivono con il cervello e non con i genitali.
lauradmin
Superba sintesi! Quale fu la controrisposta del malcapitato tra le tue grinfie?
Antonino D'Anna
Lasciò perdere.