Cari amici,
con che cosa vi lavate quando vi fate il bagno o la doccia? con il bagnoschiuma, vero???
Io mi ricordo quando entrò sul mercato, in un piccolo tubetto promozionale. Odorava di resina di boschi e faceva le bolle. Io avevo otto anni e fino ad allora mi ero lavata solo con la saponetta.
Mi lavai ancora a lungo con la saponetta, ma la tentazione del bosco di bolle a una certa età divenne irresistibile, anche perché nel frattempo il piccolo tubetto era diventato un flacone, a quell’unico flacone in commercio, nel tempo, se ne erano affiancati molti altri,
di tante forme fantasiose, contenenti fluidi colorati di tanti profumi diversi: resina, rose, tabacco, mughetto…
Oggi, le variazioni sul tema sono infinite.
Ma che cos’è il bagnoschiuma? Una cosa inutile, un nulla gonfiato, un’invenzione degli anni del boom economico, un incoraggiamento a spendere, un’illusione. Da qualche tempo mi sono fermata a pensare che con il bagnoschiuma non ci si lava meglio, anzi.
A lungo andare, i tensioattivi danneggiano la pelle. (Non a caso le allergie sono sempre più diffuse!) Per non parlare dell’inquinamento dei fiumi. Per non parlare della necessità di imballare il fluido schiumogeno in flaconi per lo più di plastica,
che a loro volta andranno ad ingrossare il volume dei rifiuti plastici…
E allora? E allora torniamo alla saponetta, no?
Elogio della saponetta.
Con la saponetta non c’è scarto.
(Io ho imparato anche a riciclare i resti rinsecchiti creandone di nuove, nelle formine dei biscotti!) L’educata schiuma della saponetta è più rispettosa della nostra pelle e dell’acqua dei fiumi…
E per finire, comperando solo saponette al posto del bagnoschiuma, spenderemo meno. Opportunità della crisi: scoprire che un certo vizietto di costume, apparentemente innocuo come lavarsi con il coloratissimo e fragrante fluido profumato, è inutile e inutilmente dannoso, che è stato un furbo gancio di produttori smaliziati per incassare di più “gonfiando” letteralmente un bisogno inutile: quello appunto di lavarsi con le bolle.
Invece basta lavarsi. Per non parlare di chi ha perfezionato la perversione inventando i saponi fluidi col dispenser anche per lavarsi le mani,
giustificandoli con la presunta maggiore igiene, garantita in tal modo ad esempio nei bagni pubblici. E passi.
Ma, vi prego, quando possibile,
non appena possibile,
torniamo alla saponetta!
La saponetta ci insegna che, grazie alla crisi, possiamo riconoscere i nostri bisogni inutili che nel tempo sono diventati violenze contro noi stessi e contro l’ambiente.
Per finire, insinuo il sospetto che nell’ormai irreversibile nostro bisogno di schiuma si nasconda una pacchiana necessità di ….ostentare pulizia.
Intesa anche come onestà, trasparenza interiore, immacolatezza di intenti. Invece la saponetta è… evangelica: lava e profuma senza strepito, senza fronzoli, con discrezione… Anche Gesù raccomandava di fare il bene senza vantarsene.
Tuttavia, per non criminalizzare la schiuma, onnipresente in natura,
consiglio di leggere:
Sidney Perkowitz, La teoria del cappuccino. La schiuma dalle cellule al cosmo, Garzanti, 2000