Close

VEDERE LA MUSICA

Né sul lago né sui monti né in cielo v’è una sola linea dritta, un solo colore puro, un solo punto di sosta; dappertutto moto, irregolarità, arbitrio, varietà, un infinito confondersi di ombre e di linee, e dappertutto il riposo, la morbidezza, l’armonia…

Leone Tolstoj

Erik Satie, Gymnopedie n. 1

11 acquerelli ispirati ad altrettanti brani musicali

L’idea nasce in seguito ad un seminario organizzato da Donatella Caramia, neurologa, musicista e studiosa della voce presso l’Università degli Studi Tor Vergata di Roma, al quale  hanno portato i loro contributi compositori, otorinolaringoiatri, direttori di coro, professionisti diversi. Esiste del resto un preciso filone dell’estetica che si interroga sulla visibilità della musica. Partiture percepite architettonicamente, forme d’onda che la tecnologia rende oggi visibili consentono una percezione sempre più “sinestesica” del brano musicale.

Il progetto riprende dunque l’idea non nuovissima di portare a rappresentazione visiva le emozioni suscitate dall’ascolto di alcuni brani musicali. “Per me i disegni sono modi di esprimermi. Dichiarazioni, indicazioni e tracce dei miei lavori sonori invisibili … -parole del percussionista statunitense Max Neuhaus- Parlano lingue diverse al di là del mezzo sonoro” (In Evocare l’udibile, Charta, Milano 1995).

 

Gustav Mahler, Sinfonia n.9
Ivano Fossati, La costruzione di un amore
Echoesthree, Ultimo uomo
Pink Floyd, Echoes 
Ennio Morricone, Deborah’s Theme
 Galdieri D’Anzi, Ma l’amore no
Johan Sebastian Bach, Clavicembalo ben temperato
Krystoff Penderecki, Dies Irae

 

Gerry Mullighan, City Lights
Donatella Caramia, Kyrie for a King
Scrive Alessandro Bertinetto nel suo saggio Vedere la musica, pubblicato su Estetica. Studi e ricerche da Luciano editore: “un compositore come Hindemith sosteneva proprio che la migliore esecuzione e i migliori esecutori siano quelli che negano la loro presenza rendendosi trasparenti e invisibili. (…) È questa peraltro l’idea che sta alla base della cosiddetta musica «acusmatica», in cui i suoni sono considerati come oggetti separati dalle loro origini: l’origine dei suoni è nascosta allo sguardo, al fine di apprezzare i suoni per se stessi, in modo autonomo “.
Sul versante opposto Igor Stravinskij, riportato dallo stesso Bertinetto affermava: “Invero ho sempre detestato ascoltare la musica a occhi chiusi, senza che l’occhio vi prenda parte attiva. La vista del gesto e del movimento delle varie parti del corpo che la producono è una necessità essenziale per afferrare la musica in tutta la sua pienezza. Infatti, ogni musica, dopo esser stata composta, esige ancora un mezzo di esteriorizzazione per essere percepita dall’ascoltatore.”

 

VEDERE LA MUSICA

di Laura De Luca
da un’idea di Donatella Caramia

omaggio a

Ennio Morricone
Johann Sebastian Bach
Gustav Mahler
Krzysztof Penderecki
Galdieri – D’Anzi
Gerry Mullighan
Erik Satie
Pink Floyd
Echoesthree
Ivano Fossati
Donatella Caramia

Margutta 102
Roma, via Margutta 102 11 settembre 2013 ore 18.30

grazie per i consigli
a Roberto Fortunato e Fabio Mondavio