Una sfida, un altro esperimento squisistamente radiofonico: raccontare opere d’arte a chi non può vederle, non le ricorda, o neppure le conosce, attrvaerso le emozizoni di chi le ama anche su un piano spirituale. In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco per l’anno 2015/2016 ho chiesto a 51 interlocutori diversi (giornalisti, conduttori televisivi, attori, sacerdoti, accademici, giuristi, poeti…) di raccontarmi l’opera d’arte che meglio rappresenta a loro parere il volto di Cristo. Parlare di Cristo ha portato quasi sempre i miei ospiti a parlare di se stessi, ma attraverso il filtro inedito della sensibilità religiosa, anche da parte di persone dichiaratamente non credenti. La serie della Radio Vaticana è durata un anno intrero e ha poi generato l’idea di una mostra collettiva realizzata alla Galleria La Pigna a inizio 2016.
Ecco i podcast di alcune delle 51 conversazioni
Massimo Franco e il crocifisso di Banksy,
Carlo Marraffa e il Salvator Mundi del Bernini,
Angelo Paoluzi e il Cristo del Miserere di Rouault,
Luigi Diberti e il Cristo morto di Andrea Mantegna,
Bruno Vercesi e il suo Cristo alla vigilia del Golgota,
Padre Cesare Atuire e il Cristo d’evano di un artigiano del Ghana,
GianPiero Jacobelli e la Sacra Sindone,
Amedeo Piva e il Gesù tradizionale del Giovane Ricco,
don Mauro Mantovani e la resurrezione di Mario Bogani,
Guido Tonelli e il buon Samaritano,
Giuseppina Volpicelli e il Crocifisso di Maestrovic,
Liliana Cantatore e il Sacro Volto di Roualt,
Mariù Safier e il Cristo Re di viale Mazzini,
Cino Tortorella e la Pietà Rondanini di Michelangelo,
Pino Pellegrino e il Gesù di Zeffirelli,
Sabino Cassee e il Gesù coronato di spine di Correggio,
Daniela Fabrizi e il Gesù di Zeffirelli,
Gianni Gennari e un antico crocifisso di legno,
Arnoldo Mosca Mondadori e il Cristo di Leonardo,
Filippo Martelli e il Sacro Cuore di Novara,
Maria Amata Garito e il Sacro Cuore,
Giuseppe Rocca e il Cristo Risorto di Piero della Francesca,
Dante Maffia e il Gesù bambino di Ginevra, sei anni,
Elio Sena e il Cristo benedicente di Sandro Botticelli,
Marco Lo Russo e il Cristo dela Moneta di Tiziano,
Salvatore Settis e il Cristo coronato di spine di Tiziano,
Madre Mabel Spagnuolo e il Sacro Cuore di Gesù di Claypole,
Roberto Ippolito e il Cristo a macchia di Salvador Dalì,
Daniele Piccini e il Cristo deposto di Caravaggio,
Micol Forti e la Pietà di Van Gogh,
Neria De Giovanni e l’incredulità di Tommaso di Caravaggio,
Mauro Miccio e il Cristo della Vocazione di Matteo di Caravaggio,
Alberto Asor Rosa e un Cristo morto in terracotta rinascimentale