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BIGODINI – Estetica di una casalinga


Credo di avere incominciato a collezionare i miei “Bigodini” (poesie e disegni) poco dopo la morte di mia mamma, Giuliana Belli.  Il pensiero cupo di quei primi tempi era: che cosa resterà dell’oscuro lavoro di una madre di famiglia, al di là dei ricordi di chi l’ha conosciuta, apprezzata e amata? Il desiderio era riscattare quelle fatiche ingrate e prive di riconoscimento, quella condanna di Sisifo all’Eterna Facenda, nobilitandola e rivestendola di pensiero.
Di mio padre, che morì 19 anni prima di mia madre, ero e sono certa: è assicurato ai posteri. Un artista non muore mai, e con lui le sue opere.
Ma le polpette di tonno, il rollè, lo stringente buon senso e le raccomandazioni quotidiane, come passeranno alla storia?
Ho messo me stessa nello stesso misconosciuto destino di mia mamma, vedendomi piccola e immiserita, e con me tante piccole donne come me e come lei, sull’orizzonte solenne dell’eternità, col nostro solo ricco e povero bagaglio di massaie: un ditale, un paio di strofinacci, due pentole scompagnate e tanta quotidiana pazienza.

Un amico, scorrendo le pagine ancora inedite dei Bigodini, denunciò discrepanza fra la gravità dei testi e l’ironia dei disegni.
L’ironia è la nota più grave che io conosca. E il dramma di una donna derelitta, sola di fronte alla propria faccenda e al proprio pensiero,  è degno del più compiuto sorriso ironico che si possa arrivare a produrre. Solo l’ironia la potrà nobilitare con quel barlume di autocoscienza grazie alla quale entrerà di diritto nell’eterno.

Ringrazio la mia amica, professoressa Donatella Caramia, per aver accettato di firmare la presentazione di questa operina. Grazie a tutte le donne più vecchie di me anche solo di un giorno, o di una sola esperienza, nelle quali tutte, ritrovo un pezzo di chi mi ha generata….

Grazie a Ferdinando Bideri che ha editato questa raccolta di testi e immagini nel 2015.

Una prima esposizione degli acquerelli è avvenuta a Roma, luglio 2015,  presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro. Una seconda, nell’ambito di una mia personale nel novembre dello stesso anno presso la Galleria La Pigna.

Grazie anche a Sveva Manfredi Zavaglia che ha preso spunto per una breve intervista.