Vengo invitata a contribuire a questo volume sul fenomeno del selfie da Vittorio Pavoncello, ideatore e curatore del progetto. Insieme al mio, il volume raccoglie contributi di Alan David Baumann, Rossana Buono, Angela Cannizzaro, Giancarlo Carpi, Grazia Di Veroli, Giulia Facchin, Alessandra Fagioli, Claudio Fiorentini, Giovanni Iorio Giannoli, Alberto Manodori Sagredo,Anna Maria Meoni, Alberto Olivetti, Giorgio Pacifici, Paolo Parisi Presicce, Stefania Rimini, Maddalena Santeroni, Maria Paola Sevieri, Vincenzo Vita, Michela Zanarella. Viene pubblicato nel 2017 da Mimesis Edizioni
Dall’incipit:
“Il selfie snuda il nostro narcisismo tecnologico. Niente di nuovo sotto il sole. Quasi.
In tempi più pudichi, la vanità di vedersi in pubblico doveva accontentarsi di vetrine occasionalmente riflettenti su cui posare furtivi sguardi di autocontrollo:
nessuno però avrebbe ammesso di sbirciare per strada, né avrebbe tanto meno indugiato pubblicamente davanti al proprio riflesso “ufficiale” dentro uno specchio, urlando “quanto mi piaccio”! Oggi la tecnologia ha autorizzato invece un continuo auto-rispecchiamento, elevando a doppia potenza il narcisismo di chi fotografa se stesso istigando per giunta ala orgogliosa pubblicazione del rispecchiamento medesimo (social, chat etc): sono bello e sono anche un ottimo fotografo. Voglio essere lodato come oggetto e anche come soggetto della mia auto-rappresentazione”.