Ho ricostruito l’estetica sui generis di mio padre attraverso ricordi e aneddoti familiari risalenti per lo più alla mia infanzia e adolescenza. Guardandolo “dal basso” dell’età e dell’incoscienza. Mi sono accorta in ritardo (come sempre si accorgono i figli) delle sue lezioni inevitabili, cui non avrei potuto sottrarmi, anche volendo. Per contestualizzare tutto ciò in un ambito critico sensato, ho chiesto aiuto a Gianni Brunoro, e l’idea, guarda caso, mi è venuta proprio in una di quelle frequenti occasioni in cui Brunoro, via mail da Monselice, chiede aiuto a me, stuzzicando la mia memoria di anni remoti per permettergli di ricostruire qualcuna delle sue pagine da storico-critico del fumetto. Il libro si compone così di tre parti: una introduzione critica sua, l’album dei ricordi miei, una sua conclusione. Ma c’è anche una chicca finale, scovata dallo stesso Brunoro: un inedito fumetto di mio padre risalente al 1952, Annalena. E, come prestigiosa appendice, i contributi di Stelio Fenzo, affezionato amico e collega di mio padre, di un loro più giovane collega, Davide Perconti, di un collezionista e fan di Gianni De Luca, di un antico lettore de Il Giornalino. Grazie a Marco Mari di Festina Lente per aver colto il valore di questo progetto insolito e articolato, destinato a specialisti e appassionati, uscito nelle prime settimane del 2020. Ovviamente non manca un ricchissimo corredo di inediti di mio padre, attentamente riprodotti in una splendida stampa: schizzi preparatori, ritratti familiari, disegni non finalizzati a pubblicazione…