Dopo le soddisfazioni del libro + CD dedicato nel 2003 al sequestro Moro, ripeto l’esperimento con un altro grande fatto di cronaca del secolo scorso: l’attentato a Giovanni Paolo II, riletto nella chiave del terzo segreto di Fatima. Un’occasione per ripensare anche tutto il XX secolo alla luce di quella profezia. Una prospettiva di fede e storica nello stesso tempo, o meglio storico-poetico-teologica e ….teleologica. Il racconto, basato su un collage di documenti, discorsi, trasmissioni radiofoniche, ricordi familiari e transgenerazionali, è vissuto da un insolito punto di vista: quello di un piccione di piazza san Pietro, testimone casuale dell’attentato, e anche simbolo dello Spirito, ovvero voce di Dio, narratore onnisciente in senso tecnico-letterario e , di nuovo, teologico.
In questo romanzo porto a realizzazione compiuta e abbastanza soddisfacente la mia principale sfida narrativa degli ultimi dieci anni: la sovrapposizione tra vicende personali e storia universale, tra storia e Storia, tra vicende individuali e destino globale del genere umano: un’impostazione decisamente “antiminimalista”.
Anche in questo caso il taglio d’inchiesta mi porterà ad intervistare diverse persone, tra cui il cardinale Achille Silvestrini, il mio maestro Benedetto Nardacci, radiocronista dell’attentato, vari testimoni di quell’evento e anche alcuni familiari… Anche in questo caso il racconto parallelo in documentario audio si avvale di voci d’archivio e di una colonna sonora originale firmata dagli Echoesthree.