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1926. IO C’ERO – ENZO GARINEI, il protagonismo del caratterista.

Ho conosciuto Enzo Garinei in occasione di una serata d’onore a lui dedicata al Teatro dell’Angelo, a Roma, che condussi insieme ad Antonello Avallone nell’autunno del 2014. In quella occasione Enzo raccontò al pubblico parte della sua storia, della storia di suo fratello Pietro, dei gloriosi anni del Sistina. Da allora, reincontrandoci nel tempo in occasioni diverse, ci siamo sempre ripromessi di riprendere e ampliare quella sua lunga storia in un libro. E così, dall’autunno 2021 fino alla fine dell’inverno 2022 ho frequentato settimanalmente la sua casa -in cui aleggiava discreta la presenza di sua moglie Lorle- per raccogliere i suoi ricordi, i suoi racconti. Difficile”domarlo” dentro una scaletta logicamente ordinata, che inizialmente avevo preparato. Grande parlatore, entusiasta e fiero della sua vita e della sua carriera, andava a ruota libera. A me non rimaneva che smontare e rimontare i pezzi del racconto cucendoli addosso allo sfondo della grande storia che nella sua lunga vita Enzo ha attraversato. Il lavoro di ricognizione terminava proprio in occasione delle repliche di Aggiugni un posto a tavola ultima edizione in cui Enzo interpretava dal vivo “la Voce di Lassù. Prima a Milano (repliche ridotte a causa del Covid di mezza compagnia), poi a Roma al Teatro Brancaccio. Finito lo spettacolo, stavamo giusto iniziando a pianificare le presentazioni del “suo” libro, edito da Armando, quando purtroppo Enzo è uscito precipitosamente di scena. Novantasei anni portati con allegria, disinvolta leggerezza e gratitudine alla vita nonostante i tanti drammi che ha dovuto affrontare. Un maestro, un compagno di lavoro affettuoso per tutti, un grande professionista di casa nelle case di tutti. Sono contenta di averlo conosciuto così da vicino e di avere contribuito a consegnare alla Storia la sua storia.

 

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