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DORMIENTI

Ho passato buona parte delle mie giornate a cercare di svegliare chi doveva andare a scuola o al lavoro, e buona parte a indurre le stesse persone ad andare al letto, soprattutto figli. Il sonno è un ritmo che va seguito severamente, come durante un esercizio di solfeggio o nell’esecuzione di una partitura. Ho passato un’altra cosistente parte delle mie giornate a cercare di regalare risvegli di altra natura, a tentare di scuotere chi mostrava predilezione per un certo comodo ottundimento dentro una vita ripetitiva e senza troppi scossoni, al riparo da sfide di qualsiasi genere.  E mi batto costantemente, e invano, contro le follie del sonno della ragione. Insomma ho avuto a che fare col sonno degli altri, spesso per doverlo violare o al contrario per doverlo con violenza imporre. Fin quando ho capito, da adulta, che il sonno degli altri va rispettato per quello che è, anzi amato e se possibile contemplato.

Così è nata questa raccoltina di poesie, che l’editore Mauro Limiti ha pubblicato col suo marchio Edizioni Progetto Cultura. E’  un piccolo album fotografico di persone addormentate, colte nel momento dell’ abbandono, che svela di loro molto più di mille parole. E così forse ho compiuto contro di loro un’altra violenza, di cui mi scuso, ma del resto mi sono sentita anche in diritto di “fotografare” così la loro spontanea resa al sonno in mia presenza. E’ stata forse anche -lo ammetto- una piccola, inconsapevole vendetta per il senso di abbandono che il sonno degli altri procura sempre a chi invece, come me, è tendenzialmente condannato alla febbrile insonnia della creatività.

Il piccolo libro è premiato dalla autorevole e generosa introduzione di Daniele Piccini: “Tutto ciò che vive conosce la dimensione sottile del sonno, in cui la vita è come al riparo da se stessa, appesa ai fili di un invisibile polipo di percezioni oscure, notturne. L’essere, nel sonno, si slaccia, si ripara, si rifonda e anche si prepara. Perciò nel libro, che conta nomi propri e storie, identità definite, anche di creature animali, il dormiente è immagine che suscita e risveglia lo spirito di custodia di chi parla, il senso possibile, rivelato dall’assenza di sé nell’abbandono del dormire”.

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