Per ascoltare invece di leggere:
Discussione accesa. In Italia il tema è o il calcio o la politica. Noi, eredi di Guelfi e Ghibellini, giocatori di scacchi: o bianco o nero, nessuna sfumatura.
A un certo punto, arrivati al nodo della questione, c’è qualcuno che si alza e se ne va adducendo a motivo un neppure troppo velato disprezzo verso l’avversario, attribuendogli di aderire a idee fasciste indegne di qualsiasi prosecuzione del confronto.
L’uscita di scena del tutore della democrazia a me appare tanto un gesto fascista uguale e contrario a quello denunciato. A voler essere buoni: una fuga, per mancanza di argomenti.
Che cosa faremmo oggi in Italia, se non ci fosse stato il ventennio fascista? Qualcuno dirà che avremmo pianto meno morti. Certamente. Ma intendo oggi, quando ci si trova a dibattere su temi scottanti o scomodi. Che faremmo se non avessimo il riferimento algebricamente negativo della brutalità squadrista di un tempo per troncare un confronto senza uscita? (O che magari ci ha annoiati, perché è ora di cena o ci va di andare a farci una doccia?). “Sei fascista e con te non ci parlo”.
Il fascismo ci fa ancora comodo, anche se nessuno lo ammetterà mai: ci aiuta comunque a dividere il mondo in due, buoni e cattivi. Non è a questo, in fondo, he siamo stati formati fino dall’infanzia? In tutte le fiabe c’è la principessa buona e la strega cattiva, il cavaliere senza macchia e l’orrido orco. In mezzo non c’è niente, nessuna sfumatura, ripensamento o pentimento. Anche la guerra fredda è stata una fiaba. Feroce e sanguinaria, ma pur sempre una fiaba. Che non è finita con “vissero tutti felici e contenti”, ma che ha continuato a rinsaldarci nella comoda convinzione che chi non è con me è comunque contro di me. Senza appello, senza possibilità di evoluzione, ripensamento, possibile capovolgimento di prospettiva da parte di entrambi.
Il fascismo, truce fiaba del secolo scorso, è diventato un raccoglitore di disprezzo, baluardo negativo della nostra coscienza democratica di anime belle. Ma a quanto pare ci è entrato entro, lebbra invisibile intrinseca alle nostre buone intenzioni democratiche. In realtà una vera coscienza democratica dovrebbe avere sufficienti peli sullo stomaco per ascoltare tutte le ragioni di un generale Vannacci, per esempio (se ve ne sono) e riuscire a contrastarle arrivando perfino a convertire l’orco cattivo…. Etichettare quelle del generale Vannacci di o simili “mostri” come non-idee e disdegnare a prescindere di ascoltarle, è un gesto che assomiglia pericolosamente alle non-idee del generale Vannacci.
Stando così le cose, a me pare che il fascismo sia in noi più di quanto noi si voglia accettare. Senza il riconoscimento di ciò sarà impossibile qualsiasi epurazione delle nostre coscienze democratiche e porteremo avanti una democrazia malata e incompleta. Finché non avremo bevuto fino in fondo l’amaro calice di idee o non-idee radicalmente opposte alle nostre, finché non avremo imparato a comprenderle e fronteggiarle prima di rifiutarne l’esistenza in nome di un preventivo e giustificato quanto si vuole ribrezzo storico, saremmo uguali a quanto ci fa orrore. La democrazia è impegnativa e il razzismo fa presto a trovare ragioni per essere giustificato.
22 giugno 2025
Bruno Rosati
Manca solo il mio nome e la trattazione dell’argomento sarebbe stata ancora più precisa. C’è però che mi sorprendi, pure se sorrido a tanto ingenuo slancio. Bene, procedamus!
Al riguardo della tua osservazione, ti confermo con certezza pressocché assoluta che sì, dentro la maggioranza degli italiani, conservata da ormai un secolo, c’è la latente idea del fascismo.
Un ideale che non ammetteva l’ideale altrui e che ammazzava chi ne aveva l’ardire. Partendo da qui, e senza essere né comunisti né bergogliani, ma solo CRISTIANI (tentando almeno, in questo mondo complicato) e magari anche un po’ SAMARITANI, il sottoscritto, ma anche tanti altri (pure se è evidente che si tratta di una minoranza nel nostro paese), non ammette la cittadinanza a certe idee. In effetti faccio fatica già solo a definirle tali e da qui in poi le definirò per quello che sono: ciarpame.
E vengo alla questione che ti ha così tanto scandalizzato.Nel ciarpame vannacciano c’è in primis l’eugenetica che applica sia al concetto di “razza italica” sia all’obbrobriosa differenzazione tra ragazzi “normali e subnormali”. Dovrei farlo accomodare in salotto uno così? Quindic’è la querelle sugli omosessuali che, sempre secondo la vannucciana filosofia, hanno scelto di essere tali, rinunciando di conseguenza alla normalità e quindi anche ai diritti. E ci sarebbe molto altro: respingimenti, deportazioni, revoca dei diritti, pena di morte, ecc. – ma voglio e devo essere il più breve possibile. Quindi, al riguardo del tuo articolo, metto in evidenza soltanto un particolare: certe idee (quelle che tu vorresti che fossero accettate come degne di cittadinanza) furono messe sotto processo a Norimberga e finirono con l’essere condannate e poste fuorilegge. Da abitatore del pianeta Terra non mi sto comportando da nazifascista io (è una follia assoluta che mi addola leggerla scritta da te) ma, al contrario, sto letteralmente tentando di tenere fuori dal mondo certe “NON-IDEE”, pardon: certo CIARPAME!
La stranezza e il vero dramma nazionale direi, è che in Italia non si è mai tenuta nemmeno una “Norimberga de noantri” ed è per questo che SIETE FASCISTI dentro, sì Laura, anche tu.
Molti, e sarebbe magnifico se lo confessaste, anche (o solo) perché ci fu il magnifico incontro tra Stato e Chiesa con i Patti Lateranensi, gesto così potente questo da far da collante, rassicurando gli italici cattolici che il fascismo, se odiava ed amazzava (comunisti, ebrei, gay, rom, avversari politici), riusciva anche ad amare (senza porgere l’altra guancia, s’intende). In questa strepitosa opera politica si saldò così forte nel clericalismo l’idea del mangiapreti da Predappio che permane anche oggi e realizza una sintesi (poco) sublime tra vangelo e convenienza.
Vi posso garantire che si può avere fede anche stando lontano da certi “vicini”, anzi e lo dico ad ulteriore garanzia, la fede brillerebbe di più perché sarebbe senza quel filtro ipocrita della convenienza. Gesù era scomodo. Cacciava via dal Tempio, tu invece dici di lasciarli fare e, se tenuti fuori, farli rientrare…
lauradmin
Non ho il compito di difendere Vannacci, non ho neppure letto quello che ha scritto, l’ho citato in quanto citato da molti come estremo esempio di fascismo. Mi spiace ma non capisco il riferimento al tuo nome nella prima riga del tuo commento e soprattutto l’ultimo terzo di quanto hai scritto. Comunque, e purtroppo, non mi ritengo immune dal fascismo che ho cercato di descrivere: sì, sono contaminata anch’io. Perciò parlo con cognizione di causa. Ho titolato “il fascismo dentro di noi” non “dentro di voi”.
Davide
Bravissima Laura !
Sarebbe un eccellente svolgimento di un tema alla maturità sul “perché” del ventennio mussoliniano e su “che cosa” ci ha lasciato.
Sarebbe interessante, in quel tema, leggere riflessioni :
1) sul lascito concreto della grande guerra nei primissimi anni ’20 del secolo scorso ;
2) sul particolare momento storico, politico, economico, culturale in cui Mussolini ricevette l’incarico ;
3) sul perché, dopo il barbaro assassinio di Matteotti ed il discorso sulla relativa responsabilità pronunciato da Mussolini, gli fu consentito di mantenere l’incarico ;
4) sulla vergogna delle leggi razziali ;
4) sul perché il discorso del 10 giugno è così diverso dagli altri ( uno storico famoso lo ha definito il peggiore ) ;
4 bis) sul perché Mussolini decise l’assurda entrata in guerra in quel determinato momento e sul perché riteneva che quella guerra sarebbe terminata vittoriosamente nel giro di pochi mesi, portando vantaggi economici e politici ad una nazione povera, analfabeta in larghissime parti del territorio, sostanzialmente agricola ;
5) sul perché il re se la dette a gambe, mentre la monarchia britannica rimase vicina al suo popolo che si trovava sotto ai bombardamenti hitleriani ;
6) sul perché larga parte della nazione al referendum votò monarchia.
E chissà quante altre cose tralascio di quel periodo, in mente mi vengono il vergognoso comportamento di uomini e di donne che si “vendettero” agli hitleriani, comportamento che si trova agli antipodi rispetto alla grandezza assoluta della nostra Carta Costituzionale ed ai Padri ed alla Madri costituenti che l’hanno scritta
lauradmin
Grazie, ma io non mi riferivo al fascismo storico, quanto a quello attuale, persistente nostro malgrado dentro molti di noi.
Davide
Grazie a te. Personalmente vedo le due fasi “interconnesse”. E lo svolgimento di quel “tema ideale” lo potrebbe certificare.
Bianca
Il fascismo intrinseco in noi é figlio primogenito del qualunquismo italiota. E questo non è per niente facile da eradicare. Siamo cosi
Bruno Rosati
Tra ironia e verità tendi a chiudere il ragionamento, come se fossi io quello strano. Con due livelli d’ironia, una iniziale: non capisci il riferimento al mio nome (ti prego, Laura). E l’ironia finale: non ti ritieni immune dal fascismo? Se fosse sincera convinzione già sarebbe sufficiente per “rimproverare” qualcun altro e non il sottoscritto che dopo aver sopportato le scemenze che un certo amico ha detto, sorvola sulla X-MAS, fa finta di niente sull’eugenetica, ce l’ha con gli omosessuali e ammazzerebbe chi scippa le vecchine (che, se ci fosse una proporzione, non so cosa farebbe a chi magari le ammazza dentro casa. Tuttavia dici di non conoscere Vannacci e questo allora depone contro di te. In realtà non ci credo che non lo conosci, informata su tutto e tutti come sei sempre stata e giornalista con i fiocchi. Comunque sia, se vero fosse che non lo conosci, allora sarebbe ancora peggio: se uno come me si scalda, magari è meglio chiederli perché e non rimproverarlo di essersi scaldato contro le idee di qualcun altro…
lauradmin
Scusa Bruno, vedo che non ci capiamo. Non capisco quello che scrivi tu e non mi sento capita io. Se vuoi continuiamo a voce. Il tema tocca evidentemente nervi scoperti e non ci meritiamo penosi fraintendimenti, che per iscritto diventano più facili. A me piace molto discutere, ma devo capire … di che cosa stiamo discutendo.
Bruno Rosati
Certo Laura, evitiamo i “fraintendimenti penosi”…
Roberto Casoni
Laura tu stesso hai detto che non ti riferisci al fascismo storico e questo è l’errore di fondo della tua analisi per altro condivisibile nella sostanza profonda. Se parli di fascismo ti devi per forza riferire alla storia altrimenti si va a perdere il senso di tutta la nostra storia e si parla del fascismo come un qualcosa di connaturato all’essere umano, un operazione profondamente pericolosa che rinnega l’essenza della nostra democrazia.
Forse faresti meglio ad usare altri termini per definire questi aspetti della natura umana….intolleranza arroganza totalitarismo . E se penso a questo che purtroppo si va sempre più espandendo penso a Putin, Trump , Netanyahu…che stanno portando il mondo alla morte della democrazia e forse anche a peggio…Poi il gen. Vannacci è solo un ciarpame di questa classe politica che sta portando il mondo alla rovina…non merita che da lui si parta per una profonda discussione direi filosofica che è nelle tue corde..in sintesi la tua analisi antropologica direi è stimolante e condivisibile ma il fascismo lascialo alla storia che lo ha già condannato e spero sepolto per sempre..e di gente come Vannacci meno se parla meglio e!
lauradmin
Caro Roberto, mi fa piacere che il tema abbia sollevato parecchi commenti, fra cui il tuo. A conferma che va a colpire qualcosa di sinistramente attuale nelle nostre coscienze e nella nostra storia. E’ evidente che il mio testo – come tutti gli altri di questo blog -vuole essere più una provocazione che un’analisi puntuale e ineccepibile sul piano storico. E comunque, come mi ha ricordato un’amica, un’osservazione del genere fu già fatta, molto più autorevolmente di quanto possa avere fatto io, da Leonardo Sciascia. Leggi per esempio qui: https://livesicilia.it/sciascia-e-leterno-fascismo-la-seduzione-sempre-viva/ Per non parlare di Pasolini: https://www.salani.it/libri/il-fascismo-degli-antifascisti-9788831011686. Chi meglio di lui??????
Grazie comunque del contributo