C’è vita su Marte? Calma, frenano gli scienziati. Eppure è notizia di pochi giorni fa: Il rover Perseverance –creatura della Nasa- ha trovato molecole organiche nelle rocce del pianeta rosso, ovvero “una possibile firma della vita”, sostanze che sarebbero “i mattoni chimici della vita”. Le molecole organiche vedono soprattutto la partecipazione del carbonio, l’elemento che sulla terra accomuna la grafite e i diamanti. Non a caso due oggetti diversissimi e meravigliosi. Dall’umiltà della prima sono nati per esempio gli schizzi di Picasso o di van Gogh, con lo splendore dei secondi sono stati costruiti splendidi gioielli. Il carbonio è dunque il custode della bellezza e del segreto della vita, specie se gli si aggiungono idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e zolfo… Però calma, ripetono gli scienziati. Alcuni di questi composti sono sì all’origine della vita, ma è anche vero che non servono forme di vita per creare molecole di questo tipo. Come a dire che una rondine non fa primavera.
La scienza ci tiene a non essere surclassata dalla fantascienza. Una signora snob che vuole tenere le distanze dalla parente povera. Però lasciateci sognare, perfavore. Non ammettere significa anche non escludere. Come per l’esistenza di Dio. Il miscredente onesto non può con certezza affermare che Lui esista, ma neppure giurare il contrario. E se non escludiamo tracce di vita passata, possiamo non ammettere ma neppure escludere possibilità di vita futura. Lasciateci sognare.
Da quanto tempo è che speriamo di trovare qualcuno lassù? Qualcuno che spunti dal fianco del vulcano Arsia Mons o dal fondo del cratere Camargo? Da prima di David Bowie e del suo Life on Mars? …Da molto prima de La guerra dei mondi, da prima delle scoperte di Schiaparelli e delle visioni dello stesso Jonathan Swift… E ce l’abbiamo messa tutta a sostenere l’immaginazione. C’è chi giura che su Marte siano stati trovati un osso, un granchio, un fungo, un pezzo di ferro, perfino i resti di una donna… Allucinazioni astronomiche. Da sempre, l’uomo ha sperato di specchiarsi in qualcun altro, nel totalmente diverso, arrivando a scorgerne tracce inesistenti, sperate. Per sentirsi più grande, oppure più piccolo, a seconda delle necessità. Per avere il terrore di questo qualcuno, o per sentirsene al contrario consolato e guidato. In mancanza di angeli, abbiamo confidato nei marziani dalla pelle verde e dalle orecchie a punta come il signor Spock.
E che importa se al momento attuale loro sono ancora poco meno di amebe? Per giunta presunte o forse già estinte? Torneranno, cresceranno, noi li aspettiamo, le condizioni ci sono. L’umanità è disposta ad attendere milioni di anni che questi “altri” ci presentino la soluzione alle nostre tragedie, o che in qualche modo arrivino a interagire con noi per diventare magari nostri epigoni e superarci in saggezza. “Tristo è quel discepolo che non avanza il suo maestro”, diceva Leonardo da Vinci. A me è sempre piaciuto pensarla al contrario: “Tristo quel maestro che non si lascia avanzar dal suo allievo”. A veder bene, non ci vorrebbe poi molto a fare meglio di noi. Anche a cominciarla da adesso, la Storia.
20 settembre 2022