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L’ORA DEL BISOGNO

 

 

 

In good times and bad times, I’ll be on your side for ever more.

That’s what friends are for.

 

Si dice che i veri amici si riconoscano nell’ora del bisogno. Chi ti resta vicino e ti sostiene quando vai a picco è l’amico fedele, il più fedele di tutti. Vale però in un senso e nell’altro. Anche chi ti cerca senza pudore nell’ora del bisogno e conta su di te forse è il vero amico, che non sta con te solo per passare il tempo o condividere una vacanza, ma ti considera parte della sua famiglia. E in famiglia in genere non ci si risparmiano né gioie né dolori.

Una mia amica combatte da anni contro una malattia pesante. Le ho detto: “Conta su di me”. Gliel’ho detto una volta sola. E intendevo:  dal banale accompagnamento in ospedale per visite, trasfusioni, terapie e quant’altro, a sfoghi  emotivi anche nel cuore della notte. E lei conta su di me, approfitta. Con disinvoltura, semplicità, misura, gratitudine. Chiede. E che bellezza poterle rispondere. Sperare che anche il mio sostegno possa contribuire alla sua guarigione.

Poi ho un amico da qualche tempo allarmato da problemi di salute di un figlio. Gli ho detto: “Conta su di me”. O forse ho solo cercato di farglielo capire, aggiungendo la “severa” raccomandazione di non far trapelare il suo allarme al ragazzo, di esercitare il doveroso ottimismo genitoriale etc etc. E’ scomparso, chiudendosi al mondo.

Ognuno ha ovviamente il diritto di elaborare le proprie sofferenze come meglio crede. C’è chi le grida al cielo in cerca di conforto, chi invece si sigilla nel proprio dolore con una specie di autolesionistica fierezza che rende la persona impermeabile a qualsiasi confronto esterno. C’è chi va in cerca di complici con cui distrarsi, chi si gusta in solitudine la propria sofferenza raccontando a se stesso di non voler angustiare gli altri.

Forse solo grazie al dolore siamo trasparenti, solo il dolore ci costringe a essere veramente chi siamo. O a diventarlo. E’ nel fondo della notte che diventiamo finalmente liberi, agganciati solo all’essenziale, scomodo fratello dei nostri fallimenti. E sarebbe proprio quello il momento d’oro per aprirsi a qualcun altro e creare o rafforzare un legame proprio in nome delle nostre fragilità e dei nostri limiti, e, offrendoci con verità a chi ci vuole bene. Ma non è facile. E allora si opta per una vita di superficie, per scambiarci , quale surrogato del meglio che abbiamo e che siamo, qualche consolatorio pasticcino o qualche partitina a carte. Non è tanto, ma è meglio di niente.

 

25 dicembre 2022

 

 

 

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