Da qualche giorno sto studiando la tecnica dei pastelli morbidi, o crete pastello. (Maestra Klirò ) Effetti pittorici sorprendenti solo grazie a una materia malleabile quanto effimera come la polvere. Se pretendo di disegnare a linee, l’effetto delude, il segno risulta incerto, sbavato, tremolante. Se invece mi affido a chiazze, campiture sfocate, fidandomi solo fino a un certo punto di quello che vedo, ma piuttosto socchiudendo gli occhi e guardando come se fossi molto miope, l’esito è sorprendente: libero, quasi anarchico, e nello stesso tempo stranamente fedele al soggetto originale.
Oggi la Chiesa celebra le Ceneri: ricordati uomo che sei polvere…
Forse l’entusiasmante resa delle crete pastello sta in una sotterranea affinità di materiali fra loro e noi: la mano che impugna il pastello e il pigmento colorato sono la stessa cosa, la stessa “miseria” terrestre destinata a sfaldarsi, di qui il loro esaltante, benché effimero, momento di gloria, la loro simbiosi così splendente che può arrivare a tradursi in piccoli capolavori: una vita, un disegno.
La cenere è polvere, esito di combustione. Anche noi umani diventeremo polvere, esito del fuoco che ci avrà tenuti accesi per tutta l’esistenza, nel bene e nel male: fuoco di passioni, di fedi, di entusiasmi, di sentimenti, perfino di errori. Per questo alla fine non potremo che riconvertirci in polvere: dissoluzione e insieme conferma del fuoco che ci ha generati, del calore e del colore che avranno disegnato le nostre vite, nel bene e nel male, nel buio e nella luce.
Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai. Può suonare come una minaccia, un tetro promemoria, un invito alla penitenza e basta. Invece è anche un canto di bellezza. La polvere è materia infima, affezionata a vecchie soffitte, cantine buie e angoli poco frequentati. Per questo è maestra di umiltà e insieme di speranza. Materia dissolta in particelle, ci ricorda che perfino ciò che tocchiamo non è statico come appare. Ma piuttosto che tutto ciò che tocchiamo, incluso il nostro stesso corpo, è evanescente, movimentato e vivo come energia: fuoco che non si vede e che non si spegne mai. Polvere celeste: energia, fuoco, vibrazione e infine musica.
Infatti un giorno ci sarà solo musica.
22 febbraio 2023
Klirò
A volte la vita, proprio quando cominci a pensare di essere troppo stanco e sfiduciato per proseguire, ti stupisce con un dono tanto inaspettato quanto meraviglioso.
Arriva come “un fulmine a ciel sereno” un segno, un incoraggiamento per aiutarti a fare un altro passo avanti.
Il dono di oggi è stato leggere questo bellissimo articolo di Laura De Luca, dedicato alla similitudine tra l’impalpabile impermanenza del pigmento del pastello e la fugacita’ della vita . Questo breve ma sentito e profondissimo articolo ha aperto in me nuovi varchi di emozioni e considerazioni sulla pittura a pastello morbido, che mi hanno portato ad analizzare le motivazioni più profonde del mio amore verso questo materiale, magico strumento che il sognatore dona al visionario che conosce l’arte di dar forma all’invisibile e impalpabile mistero della vita.