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QUANTI FUTURI NEL FUTURO DELLA CASA

Uno dice: la casa. E che ti viene in mente? Per esempio mettere su casa, pensare al futuro. Progetti eccitanti per due giovani che magari stanno per iniziare una convivenza. E innanziutto devono trovarla, la casa. Trovare le risorse per acquistarla o per pagarne l’affitto, per ristrutturarla, arredarla….

Oppure dici casa e pensi a come fuggirne. Perché ti va stretta, perché i parenti con cui convivi ti ammorbano, o semplicemente perché ameresti viaggiare sempre, essere un nomade, un senza casa.

Oppure dici casa e pensi al rifugio, alla tana, al riparo, non vedi l’ora di tornarci dopo giornate intense di lavoro. E pensi anche a chi questo sollievo non ce l’ha, perché non ha proprio una casa, e deve accontentarsi di un sottovia all’addiaccio nei pressi di una stazione, o di un container in una zona terremotata circondata da macerie o ancora pensi a chi deve lasciarla, casa propria, perché nel suo paese c’è la fame o la guerra e le case vengono bombardate.

La parola casa non è mai una parola neutra o univoca. Ci sono tante case, e tante non-case. Ci sono tanti sentimenti spesso opposti intorno all’idea, al bisogno, alla nostalgia di casa. E tanti tempi, tante stagioni, legati all’idea di casa: la casa ancora da costruire, la casa dove tornare. Il futuro, il passato.

Io devo ringraziare il direttore di una associazione di categoria, l’ANCE del Friuli Venezia Giulia (che raccoglie le istanze dei costruttori di quella regione) per essere, anche e soprattutto un visionario, un poeta, un sognatore di case: è Fabio Millevoi, un futurista.

No, Marinetti non c’entra. Il futurismo del XXI secolo non ha niente a che vedere con l’esaltazione un po’ integralista per il progresso. Il futurismo del XXI secolo deve fare i conti con il senso del rischio, con i fin troppi stimoli offerti dalla tecnologia, con la sostenibilità e l’importanza del business, con le infinite opzioni e possibilità, spesso contrastanti, ma comunque esaltanti, che il pensiero del futuro ci mette sotto gli occhi.  Ecco allora che con coraggio e leggerezza Fabio Millevoi raccoglie in un libro agile e divertito, ma documentatissimo e anche corale, corredato cioè da pareri di tanti specialisti diversi (edizioni Graphe.it),  le sue visioni relative alle case del futuro: immaginare il domani potrebbe diventare una missione per ciascuno di noi, in ogni campo, per non farci cogliere alla sprovvista da circostanze che -essendo in germe già oggi – potrebbero essere dettagliatamente previste e dunque sviluppate al meglio. Questa l’impostazione della ricerca di Millevoi: la sua indagine sui futuri della casa non si limita pertanto a scansionare aridamente l’urbanistica o l’architettura di domani, le possibilità offerte da nuovi materiali e nuove tecniche, ma si spinge a immaginare le varie esigenze sociali, ambientali, esistenziali etc che dovremo fronteggiare, fino a sovrapporle tra loro, per arrivare a raccontarci scenari quasi da fantascienza ma per niente impossibili, che potrebbero attenderci fra qualche decennio o solo qualche qualche anno.

Nell’etimologia della parola “casa” c’è una radice sanscrita KA, che vuol dire coprire, e che dunque richiama un luogo coperto, riparato. Per definizione, e Millevoi lo sa, il futuro è invece il luogo più scoperto dell’universo, esposto a tutti i venti del possibile.

Perciò questa sua ricerca ha tanto il sapore di una mission impossible: riuscire a coniugare le infinite variabili del domani implementate da un progresso sempre più vorticoso con un’esigenza ancestrale e sempre uguale a se stessa come il bisogno umano di un riparo è davvero una sfida al limite del contraddittorio, della provocazione.

Immaginare i possibili futuri, le possibili declinazioni di una realtà eterna e in qualche cosa immutabile come il bisogno di una tana, rivela così piuttosto il suo sapore di gioco. Ma di gioco sapiente. Del resto Louis De Broglie, tra i pionieri della fisica quantistica, ha lasciato scritto: “Credo si possa affermare che il gusto per il giuoco (…)  abbia anch’esso contribuito al progresso della scienza”.

 

Il libro Breve storia sui futuri della casa di Fabio Millevoi, sarà presentato venerdì 15 settembre nel corso di Pordenone legge

 

10 settembre 2023

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