Close

AMAMI SDENTAMI STRACCIAMI

Artisti e universo virtuale. Un connubio produttivo e promettente, per molti al contrario inquietante e distopico, che lascia comunque intravedere sviluppi meritevoli di attenzione. Beninteso per chi si avvicina all’arte e alle nuove tecnologie senza pregiudizi incrociati.

Venerdì scorso 9 marzo presso il Meet  Digital Culture Center di Milano diretto da Maria Grazia Mattei si è svolto l’ultimo atto del progetto artistico Remix me. Protagonisti il duo di cryptoart Hackatao, la curatrice Eleonora Brizi (Breezy Art) l’avvocato romano Pierluigi Piselli (Studio legale Piselli and partners), singolare figura di visionario mecenate ideatore del progetto.

A partire da un’opera fisica di Hackatao, commissionata dallo stesso Piselli e rappresentante la Giustizia come dea bendata, è stato lanciato un invito ai cryptoartisti interessati a cimentarsi nel remissaggio di tale opera. Hanno risposto in parecchi e, dopo una attenta selezione da parte di una commissione composta, tra gli altri, dagli stessi Hackatao, sono state individuate oltre quaranta ri-creazioni dell’opera originaria, in una filiazione multipla e molto variata dello stesso soggetto. Venerdì scorso al Meet, la presentazione del remix dei remix: tutte le rielaborazioni sono state fuse insieme dagli stessi Hackatao in un’opera collettiva finale.

Non serviva certo il web per metterci di fronte al tema del remixaggio di un’opera d’arte (tutti ricordiamo la Gioconda baffuta di Dalì), ma è certo che le nuove possibilità offerte dagli NFT e dalla tecnologia blockchain aprono nuove prospettive soprattutto sul versante del copyright e del diritto d’autore. (E questo spiega anche l’interesse al progetto da parte di un avvocato).

L’esperimento tuttavia apre certamente stimolanti prospettive su due fronti almeno: certamente l’evoluzione del diritto d’autore in forme nuove di protezione a dispetto della jungla del web (il termine tecnico per questo aspetto è “dynamic token” : un particolare tipo di contratto che tutela l’opera d’arte in evoluzione, mettendola al riparo da plagi , da citazioni o rimaneggiamenti non consentiti). Il secondo aspetto, che più interessa qui, è l’incoraggiamento a nuove forme di collaborazione artistica.  Decisamente una tipicità dei nostri tempi.

Abbiamo benedetto tutti, durante la clausura da covid, le piattaforme di incontro e discussione che ci hanno consentito di esercitare il lavoro a distanza, ma anche di restare in contatto con amici e parenti. Oltre a ciò, sono anche nate anche occasioni di incontro – a cui, prima del Covid, nessuno aveva mai pensato- che hanno generato inedite forme di collaborazione artistica o professionale: jam session a distanza con nascita di formazioni musicali virtuali, scambi di materiali e sovrapposizioni di opere pittoriche o sessioni gastronomiche, condivisione di eventi vari  etc. E così il web – fino a ieri perseguitato come agente di isolamento, creatore di monadi-nerd iperconnessi ma non più comunicanti – si è finalmente riscattato.

Nel mondo dell’arte il web ha così rivelato il suo volto amico di potenziale bottega planetaria, in cui tutti possono incontrarsi per scambiarsi e confrontare non più solo aridi dati ma anche creatività. Se questo era uno sviluppo ammesso in teoria, non era così scontato in pratica. Remix-me suggerisce che, in ambiente giuridicamente tutelato – il web può incoraggiare la creatività in forme nuove, fino a ieri impensabili.

Possiamo dunque affermare che è sul punto di andare definitivamente in crisi l’identikit ottocentesco dell’artista autoreferenziale che opera in solitudine per lanciare il suo messaggio universale al mondo. Figura romantica ormai decisamente inattuale. Stiamo piuttosto assistendo alla mutazione genetica della figura dell’artista, che non si limiterà più a esprimersi dal chiuso del suo atelier, ma che avrà la possibilità di allargarlo inglobandovene infiniti altri. Non tutti saranno pronti a questo processo, che comporterà immense acquisizioni di possibilità nuove, ma anche parecchie perdite.

L’artista dell’era della globalizzazione sarà una figura più tollerante, più duttile ai bisogni degli altri, più aperto al confronto e meno geloso della propria esclusiva visione del mondo. Diamo tempo al web di rivelarsi per quello che realmente può essere: una immensa finestra sul mondo. E diamo tempo a noi stessi di orientarci su questo panorama sconfinato. Non sarà facile, ma è già necessario.

 

13 marzo 2023

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *