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SI’, VIAGGIARE n. 2 (L’ALTRO EGITTO)

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E poi c’è l’Egitto che si mostra ma non si nota. Come dovunque nel mondo ci sono mondi che si mostrano senza apparire. Fate morgane, miraggi. Che non sono inesistenti, ma neppure nascosti.

La feluca in tranquilla navigazione sul Nilo con gli smaniosi turisti a bordo che scattano foto a raffica viene avvicinata da una imbarcazione di fortuna: una vecchia tavola da surf con a bordo due ragazzini che usano come remi quattro tavolette di legno grandi quanto un quaderno di scuola. E poi chissà  se ci vanno a scuola. Si chiamano Abdul e Safi. Lo so perché gliel’ho chiesto.
Cantano Fra Martino Campanaro e O Sole mio storpiando le parole. Hanno già imparato come vendersi per un euro. Sanno che siamo italiani. Se fossimo francesi intonerebbero La Marsigliese. Se fossimo americani forse Il valzer delle candele. “Un euro segnora. Un euro segnora”.

Ma i turisti non li notano quasi, hanno da fotografare le bellezze del Cairo, l’acqua limpida del Nilo, i profili dei minareti, le grandi navi in distanza. Qualcuno lancia la monetina, più per fastidio che per pietà. Chiusa la pratica.

Io mi ricordo che ci troviamo in mezzo a due deserti, il Sahara di qua, il deserto del Mar Rosso di là, in una strana terra di sabbia dove forse per distrazione il Padreterno ha collocato un fiume fin troppo lungo e fin troppo largo, visto che c’è spazio per imbarcazioni turistiche come per galleggianti di fortuna con bambini a bordo che stendono la mano, per gente come noi e per gente come loro, ma del resto questo non è un vizio nuovo del Padreterno (o forse è un divertimento, chissà): mescolare le carte e gli uomini, lo spreco e la miseria nera.

E loro cantano.

E i deserti esalano i loro aliti di sabbia, indifferenti a tutto, ai magri cani randagi che gironzolano tra le rovine così come ai bambini che si vendono e si venderanno, ai turisti smaniosi e alla povera gente.

E io vedo bene che i deserti sono tre: quello al nostro est, quello al nostro ovest e quello di dentro di tutti noi: bulimici di fotografare, incapaci di vedere .

 

5 giugno 2025

 

NB Nella foto i bambini sono tre perché ai primi due si era aggiunto quello in primo piano, che i primi due cercavano di cacciare perché rubava loro la piazza.

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