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UN UOMO CHE SORRIDE

Quando muore un uomo gentile io mi sento più sola. Se ne è andato l’amico Marcello Lazzerini, giornalista della RAI di Firenze, instancabile cronista di arte, cultura, sport. Tra i più prolifici autori di interviste impossibili per la nostra rassegna radiofonica, ma anche apprezzato scrittore teatrale, cronista sportivo, direttore artistico di rassegne cinematografiche.
Ci si preoccupa della cultura cosiddetta patriarcale, si perseguono i maschi violenti e assassini, e un uomo premuroso e gentile rischia di passare sotto silenzio.
Marcello non è certo passato sotto silenzio come professionista, ma come gentil-uomo forse sì. Un uomo che sorride sembra sempre fuori dal tempo, rischia di apparire patetico, illuso, un personaggio da favola. E se poi sorride svelando a tratti un’ombra di malinconia e di mesta consapevolezza appare ancora più alieno, non classificabile, troppo unico per fare notizia…
Meglio così caro Marcello, sei rimasto un bene esclusivo per pochi intimi. Anche se poi questi pochi erano tanti.
Anche a distanza, anche senza vederti o sentirti spesso, mi arrivava comunque il tuo entusiasmo e la tua inesauribile curiosità, l’eco della tua risata un po’ afona e da birba collodiana, ma soprattutto il tuo affetto e la tua stima, sinceramente ricambiati.
Per questo non ti meriti un necrologio, e io non voglio farti nessun monumento, non ne hai bisogno. Voglio solo annotare sul mio diario marziano quanto da oggi mi sento sola. Quanto siamo tutti più soli, magari senza neanche accorgercene, con un uomo gentile di meno in mezzo a noi.

QUI una delle sue più ironiche interviste per la radio

 

10 luglio 2024

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