Non amo i presepi troppo elaborati, preferisco una scena minimale, di basso profilo, coerente con la stalla. I personaggi del mio presepe sono costruiti con bottiglie di plastica rivestite di carta e colla. E’ il motivo per cui, per esempio, lo sfarzoso presepe napoletano mi sembra sempre eccessivo, pur se bello nel suo fasto barocco. Il mio amico Alfredo Cristiano, medico di origine campane, è invece un cultore di questa ricchezza di rappresentazione fatta di dettagli. Ho visitato ieri il suo presepe domestico, accompagnata dalle sue dettagliate spiegazioni che affondano nella storia e nella tradizione del Regno delle due Sicilie. Il presepe napoletano – dal dottor Cristiano meravigliosamente allestito anche con contrbuti personali e molto creativi – è caratterizzato da una popolazione di personaggi, simboli incarnati di antiche leggende, che spesso trascendono la stessa fede cristiana, sfiorando la memoria di perduti riti magici. Fra questi tanti personaggi, ho fatto la conoscenza di Benino, pastore addormentato in una stalla vicino al luogo della nascita. “E gli angeli diedero l’annunzio ai pastori dormienti” è scritto nella Bibbia.
Benino è un ragazzo e il sonno glielo si può perdonare, dopo una giornata che immaginiamo di duro lavoro a pascere le sue pecorelle, ma i veri dormienti forse siamo noi, spiriti ancora e sempre inconsapevoli nei confronti del grande evento. Benino dorme dunque un sonno iniziatico, dorme per tutti noi, per potersi e per poterci definitivamente risvegliare.
Ma c’è anche chi dice che Benino stia sognando il presepe di cui è protagonista: è l’uomo che sogna il proprio sogno, e che sognando, realizza ciò che sogna, ovvero crea, rivivendo così lo stesso miracolo della creazione divina e della nascita di Gesù. Grazie, Benino, di ricordarci che il Natale, nonostante tutti i nostri torpori e le nostre incoscienze più o meno colpevoli, siamo noi.
23 dicembre 2022
Alfredo cristiano
Cara Laura hai colto nel segno: Benino sogna il suo sogno,sogna di svegliarsi con la nascita di Gesù che porta la luce e che ci sveglia dal nostro torpore. La luce è vita, è fede, è amore,è speranza e di queste cose ne abbiamo tanto bisogno. Grazie per il bellissimo commento.