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BREVE STORIA FILOSOFICA DELLA VOCE

 

Basta fare un attimo mente locale e scopriamo di avere dentro di noi, fin dalla nascita, un mistero, uno strumento musicale di cui però sappiamo ben poco. Dopo tanti anni di lavoro alla radio, ho pensato con gratitudine ad uno dei miei fondamentali “ferri del mestiere”, e ho così cercato di ricostruire la genesi, la storia, le implicazioni, gli aspetti meno esplorati della voce umana…
Il libro, edito da Graphe.it contiene tra l’altro il ricordo delle sommarie ed estemporanee lezioni sul campo elargite ai miei allievi, cui ho sempre ricordato che, accanto ai quattro elementi tradizionali che fanno una buona dizione, un buon uso della voce (pronuncia, articolazione, respirazione, espressività) ce n’è un quinto, tanto fondamentale quanto generalmente dimenticato: l’ascolto. Solo chi ascolta bene parla bene. Perché non dovremmo parlare per far sentire la nostra voce, ma per far sentire la voce di chi non ha voce…

Il libro si compone di sedici capitoletti e di un’appendice poetica illustrata…

La voce, le cose umide
e meste della voce:
i materiali,
gli architravi,
i bisbigli.
I grovigli di corde,
le intenzioni
raggomitolate ai denti, aggrappate
all’incertezza
di un bacio, cavernosa.
E poi le rose,
le mandorle,
i palati ricurvi
le profumate casse
di risonanza:
impronte di absidi
e di schiume…
E in quel guado
solenne
fra dentro e fuori
finalmente si rapprende,
incarnata,
una parola.