E’ la più chiacchierata del momento, col sospetto che sul suo capo gravi una moda. Decisamente l’Intelligenza Artificiale è di tendenza. Questa infatuazione collettiva sta per scemare? Lo vedremo. Certo è che, al momento presente, non possiamo prescindere dalla sua sempre più insinuante presenza nelle nostre giornate e dalla conseguente necessità di porci domande.
In uno spettacolo televisivo molto popolare colpisce l’uso che della IA è possibile fare nel doppiaggio. Un attore straniero, intervistato dal vivo parla un italiano stentato, pur riuscendo a farsi capire. In spezzoni registrati parla con un’altra voce, molto naturale, un italiano fluidissimo. Siamo abituati appunto al doppiaggio, di cui in Italia vantiamo una scuola eccellente, con voci celebri che si sono… prestate a prestare la propria voce a star internazionali. Quello a cui non siamo abituati è la miracolosa, perfetta coincidenza tra il suono delle parole e il movimento labiale. Quanto invece accade miracolosamente nel su citato programma televisivo: l’attore parla un perfetto italiano e muove le labbra di conseguenza. Merito della IA.
E’ da credere che a breve il nobile artigianato del doppiaggio andrà dunque in soffitta, ma soprattutto che a breve l’odiosa pratica delle fake news sarà ancora più incrementata, grazie al cosiddetto “deep-fake”, pratica che riesce a far pronunciare a chiunque, in modo perfettamente congruo, credibile e realistico, affermazioni completamente irrealistiche. Vedremo e sentiremo a breve Bergoglio fare propaganda abortista, Donald Trump dichiarare di aver visto la Madonna, Zelenski mandare i più affettuosi auguri di compleanno a Putin. E via di questo passo.
Solito distinguo: in mano a un folle, IA diventa un’arma. In mano a una persona pensante, IA è una risorsa.
Le Edizioni Armando hanno scelto di usarla come risorsa per la diffusione del sapere. In linea con la missione dello storico marchio editoriale, la collana “La Sfida – IA versus IU” intende sfidare IA in questo compito: incrementare le conoscenze storiche e scientifiche nei più svariati campi, attraverso il gioco delle interviste impossibili. Dialoghi immaginari di enorme portata didattica in cui un autore di oggi fantastica di dialogare alla pari con un personaggio storico, queste conversazioni offrono a IA l’occasione per “intromettersi” nel gioco e provare a svolgere il ruolo dell’intervistato. Come risponderà IA alle domande dell’intervistatore al posto di Napoleone, Pitagora, Michelangelo o Chopin?
Risponderà a modo suo, dopo aver consultato fulmineamente le centinaia di archivi disponibili nella sua memoria e sfornando ineccepibili informazioni. Ma poi? Ottima assistente enciclopedica, IA per ora si ferma qui. Per questo, alla fine di ogni volume della collana rientra in gioco l’intervistatore umano, a verificare la qualità delle risposte date da IA.
La collana “La Sfida” rilancia così una sfida cara al marchio Armando: una diffusione del sapere non piatta, non omologata e conformistica, ma quanto più possibile critica e personalizzata. In questo ambito l’Intelligenza Artificiale deve ancora evolvere. Forse accadrà presto, come d’altra parte immagina proprio uno degli autori Armando, Giovanni Federico (De-Relitti, 2024) in uno spettacolo teatrale prossimamente in scena al teatro Tordinona di Roma: il prossimo 26 novembre, nell’ambito della rassegna “Le interviste impossibili – Dalla Radio al Palcoscenico” diretta da Renato Giordano, Federico immaginerà di dialogare con una acutissima Intelligenza Artificiale, impersonata dall’attore Pino Censi, che metterà sul campo tutte le sue pretese di superiorità mentale. I due si stuzzicheranno a colpi di fioretto intellettuale tornando a porre l’eterna questione: c’è qualcosa di umano che resterà esclusiva umana, non replicabile dal Software più performante si possa immaginare? E l’uomo potrà fare pace con le sue creature tecnologiche, riuscendo sempre e comunque a usarle e a non farsene usare? La sfida continua…
9 novembre 2024