Close

PARLERANNO DI TE LINGUE FUTURE. 2

Il dilagare del web, l’invadenza della rete ci hanno scagliato dentro un mondo saturo di informazioni e di dati, sempre più numerosi e per questo spesso sempre più confusi gli uni con gli altri, in cui è sempre più difficile distinguere il vero dal falso. E’ esperienza di tutti che in un mondo così pieno di cose, spesso copiate, duplicate, moltiplicate, contraffatte etc diventa difficile orientarsi. E’ l’altra faccia del progresso e insieme il suo paradosso, che tuttavia conferma come alla quantità non sempre corrisponda la qualità. In un universo così affascinante e ricco, può capitare infatti di sentirci in un certo senso poveri, ovvero disorientati e impotenti.

Con gli NFT, non fungible token (gettoni non copiabili) si cerca di reintrodurre anche nella variegatezza multiforme e confusionaria dell’universo virtuale il perduto concetto di unicità, di esclusività. Anche nell’infinito mondo immateriale possiamo cioè e dobbiamo circoscrivere, delimitare qualcosa, non solo però a scopo difensivo, ovvero per stabilire che quella cosa è unica e unicamente vera (non copiabile), ma anche per potenziarla, per arricchirla, per aumentarne il valore, per farla conoscere meglio, per meglio diffonderla, insomma per continuare ad approfittare delle infinite possibilità che la stessa rete e le nuove tecnologie possono e potranno offrirci anche in futuro. Il tutto, beninteso, in maniera controllata.

Un NFT è dunque un contenitore digitale che rappresenta oggetti del mondo reale come opere d’arte, musica, giochi, collezioni… Chi lo acquista non acquista l’opera fisica, ma una serie di garanzie e di possibilità “espansive” su quell’opera.

I “miei” 154 Sonetti shakespeariani multimediali sono un libro tradizionale illustrato, con il valore aggiunto di una serie di letture attoriali collegate tramite QR code. (Gli oggetti fisici all’origine di questo libro sono dunque un manoscritto di 154 pagine, altrettanti piccoli acquerelli su carta, altrettanti registrazioni audio con le letture attoriali e, per ora, una decina di file audio con commenti musicali. Tutti oggetti in fondo deteriorabili… soggetti cioè al trascorrere del tempo). Volevamo però fare ancora qualcosa in più per Shakespeare e per la sua poesia che intendeva superare il tempo. E così abbiamo emesso 57 token di altrettanti Sonetti. (Poco più di un terzo dell’intera collezione, per ora).

Acquistando i token di uno o più di questi Sonetti ne acquistate una versione digitale innanzitutto immodificabile. In questo caso sarà una foto o un film comprensivo di immagine, testo, lettura attoriale, musica. Tutto tradotto in una serie di numeri: la matematica diventa così garante dell’arte. (Non è certo la prima volta.) Grazie a questa stringa numerica il token di quel Sonetto sarà scaricabile come una qualsiasi altra foto o filmato su qualsiasi dispositivo. Archiviabile come tale o come un numero di telefono nella rubrica del nostro cellulare. Ma, a differenza di qualsiasi altro analogo prodotto scaricato selvaggiamente e incontrollatamente in rete da chiunque, questo oggetto sarà unico, non solo non copiabile nella sua versione migliore grazie a una serie di “protezioni” tecniche, ma soprattutto capace di garantire al suo possessore una serie di facoltà, di certezze e di diritti: per esempio potrà essere proiettato o esposto in quanto pezzo unico, potrà essere rivenduto, diffuso, condiviso e perfino rielaborato. Il diritto di remix ci apre alle infinite possibilità di tecnologie non ancora apparse all’orizzonte, che potranno estendere la conoscenza e amplificare la condivisione di quell’oggetto in modalità che al momento non possiamo neppure immaginare. Ci prepariamo insomma per il domani. ll token di un oggetto d’arte è così anche un’ipoteca sul futuro: una serie di numeri lo delimita e lo protegge da deterioramenti e contraffazioni (fisiche e ideologiche), ma soprattutto lo consegna intatto, e nella sua migliore forma possibile, alle tecnologie del domani, cioè alle generazioni future.

In occasione dell’ultima presentazione del progetto al Teatro Tor di Nona lo scorso 27 aprile, abbiamo cercato di spiegare come entrare in possesso dei token dei Sonetti shakespeariani. Entrate nel negozio virtuale, collegatevi e accreditatevi su World of V, precisamente QUI .

Dopo le tradizionali operazioni di registrazione (analoghe a quelle per accedere alla vostra banca, al sito del gestore di elettricità per pagare una bolletta o a qualsiasi negozio on line) vi sarà chiesto di rispondere a questa domanda- chiave, cui, se siete possessori del libro, risponderete facilmente: qual è la prima parola dell’undicesima riga della pagina 177? La risposta è la vostra password, il vostro codice segreto che vi consentirà di ricevere immediatamente e gratuitamente il vostro token. Che sarà, vedi sopra, una foto o un film comprensivo di immagine, testo, lettura attoriale, musica… I possessori del libro potranno accedere alla piattaforma anche dal libro stesso, con un passaggio in più: inquadrando il QR code che consente l’ascolto della lettura attoriale, si ritroveranno sulla pagina web del mio sito, dove un link li accompagnerà alla piattaforma World of V, all’indirizzo di cui sopra.

Con le esperte della materia Federica Biasci (LOAD https://loadistrict.com/it/ ) e Daniela De Lauro (Artemix) abbiamo ideato questa operazione promozionale per creare un ponte fra la diffusione tradizionale della cultura (il vecchio libro) e le nuove tecnologie, ovvero per addestrare i lettori a nuove modalità di godimento della poesia e dell’arte.

Altri prodotti di altri autori e di altri artisti sono in vendita da tempo sulla stessa piattaforma e su altre piattaforme, con quotazioni diverse e che seguono le variazioni del mercato degli NFT.  Un pubblico giovane e tecnologicamente avvertito è già dunque abituato a questo genere di prodotti digitali, ma forse ancora non conosce la poesia d’amore di Shakespeare… E d‘altra parte, i vecchi conoscitori di poesia affezionati all’odore un po’ muffoso delle pagine del libro si chiedono che cosa aggiungerebbe al loro godimento della poesia il possesso di un oggetto di ultima generazione come un NFT…. Ma se l’antico amanuense si fosse fatto una analoga domanda di fronte alla comparsa del primo libro stampato… forse oggi non avremmo alcuna memoria di tanta cultura passata. L’importante è che i due mondi si incontrino. Il futuro non è niente senza il passato, ma il passato si dissolverebbe nella polvere senza consegnarsi con curiosità, fiducia, ottimismo e umiltà alle opzioni del futuro.

Nella terza e ultima puntata illustrerò la seconda offerta pensata appositamente per i “miei” Sonetti shakespeariani (il libro phygital) che ancora una volta cerca di far dialogare i due modi (vecchio e nuovo) di diffusione della cultura e delle idee.

 

11 maggio 2023

E’ il seguito di Parleranno di te lingue future. 1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *